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Pubblicata in occasione della mostra antologica dedicata a Bruno Rovesti (1907-1987), la monografia ripercorre attraverso 60 dipinti l'intero iter creativo di questo artista riconosciuto come uno degli esponenti più autentici della pittura naïf italiana. Il volume, che rappresenta la prima monografia dedicata all'artista, analizza l'aspetto più autentico dell'arte naïf di Rovesti. Davanti ai suoi dipinti si respira la sincerità di un uomo che cerca di raccontare e comprendere quello che se ne sta intorno a lui, o che vede in qualche parte del mondo, dove si è recato o che ha visitato nell'immaginario, per conquistarsi una propria identità e una propria visione dell'umana esistenza. Sulle sue tele scorrono persone, intente alle più varie occupazioni di lavoro o di svago, animali domestici, pesci, uccelli che volano nel cielo, case ed edifici, strade, ponti e piazze, alberi spogli che esibiscono le loro radici fuori dalla terra e tronchi tagliati come se fossero arti umani, ma anche, in tanti dipinti, una vegetazione lussureggiante che tutto assedia e che ovunque cresce, con gli stessi alberi che assumono le sembianze di fiori dai colori vivacissimi. Ciascun elemento del creato è trasfigurato e reso con una felicità tonale sorprendente; tutto appare, nei dipinti di Rovesti, disposto in una prospettiva peculiare e in una sorta di sorprendente, insistita ripartizione geometrica dello spazio, come se volesse padroneggiare, nella stessa struttura del quadro, una qualche tendenza al disordine insita nel reale. Le opere di Rovesti sono accompagnate, sul retro, oltre che dall'indicazione del prezzo di vendita (anche se è nota la ritrosia dell'artista a cedere una qualche sua opera, nonostante le accorate pressioni della moglie), da una fitta narrazione di ciò che lui ha inteso rappresentare in quel dipinto, intessuta di memorie e di rimandi che navigano senza sosta dentro il tempo e i luoghi: la lingua parlata dagli umili della Bassa, di straordinario interesse lessicale e immaginifico.